La psoriasi è una malattia cronica infiammatoria della pelle, caratterizzata dalla comparsa di placche rosse e squamose. Il suo trattamento è finalizzato alla riduzione dell'infiammazione, al rallentamento della proliferazione dei cheratinociti e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Esistono diversi approcci terapeutici, la scelta dei quali dipende dalla gravità della malattia, dall’estensione delle lesioni e dalle caratteristiche individuali del paziente.
Esistono diversi approcci terapeutici, la scelta dei quali dipende dalla gravità della malattia, dall’estensione delle lesioni e dalle caratteristiche individuali del paziente.
1. Terapia locale: utilizzata nelle forme lievi e moderate di psoriasi. Comprende l’uso di:
• Unguenti e creme corticosteroidei: riducono infiammazione e prurito.
• Preparati a base di vitamina D (calcipotriolo): normalizzano i processi di divisione delle cellule della pelle.
• Emollienti e idratanti: migliorano la funzione barriera della pelle e riducono la secchezza.
2. Fototerapia: l’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti è efficace nel trattamento della psoriasi. In particolare, la terapia UVB a banda stretta con una lunghezza d’onda di 311 nm è considerata uno dei metodi più moderni e sicuri. Essa inibisce i processi infiammatori e normalizza la divisione cellulare cutanea, portando a una riduzione delle placche e della desquamazione.
3. Terapia sistemica: impiegata nelle forme gravi di psoriasi o in caso di inefficacia della terapia locale. Comprende:
• Farmaci sistemici tradizionali: metotrexato, ciclosporina e retinoidi, i quali inibiscono l’infiammazione e la risposta immunitaria.
• Farmaci mirati moderni:
- Apremilast: inibitore orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4), che modifica l’attività dei mediatori infiammatori. Studi clinici hanno dimostrato la sua efficacia nella psoriasi a placche moderata e grave.
- Tofacitinib: inibitore delle Janus chinasi, studiato per il trattamento della psoriasi. Durante gli studi ha evidenziato efficacia nella psoriasi a placche, tuttavia la sua approvazione per questo uso è stata rifiutata dalla FDA per motivi di sicurezza.
4. Terapia biologica: utilizza anticorpi monoclonali diretti contro specifici componenti del sistema immunitario:
• Adalimumab: anticorpo contro il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), approvato per il trattamento della psoriasi a placche e dell’artrite psoriasica.
• Netakimab: inibitore dell’interleuchina-17, sviluppato dall’azienda russa Biocad. È indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado moderato e grave, nonché dell’artrite psoriasica.
5. Metodi alternativi: alcuni pazienti ricorrono ad approcci non convenzionali, quali i bagni al trementino secondo Zalmanov, l’olio di cumino nero o il cannabidiolo (CBD). Tuttavia, l’efficacia e la sicurezza di questi metodi nella psoriasi non sono state sufficientemente studiate, ed è pertanto opportuno discuterne l’utilizzo con il proprio medico.
Conclusione: Il trattamento della psoriasi richiede un approccio individualizzato e spesso la combinazione di diversi metodi per ottenere il miglior risultato. Le ricerche e gli sviluppi moderni, inclusi i farmaci mirati e biologici, ampliano le possibilità terapeutiche e migliorano la prognosi per i pazienti affetti da questa patologia cronica.
Il trattamento della psoriasi mediante l'irradiazione del sangue con raggi ultravioletti (UVOK), l'ozonoterapia e la plasmaferesi rappresenta un approccio complesso finalizzato a migliorare la condizione dei pazienti affetti da questa malattia cronica. Ciascun metodo possiede specifici effetti che possono essere utili nella psoriasi.
1. Irradiazione UV del sangue (UVOK):
L’UVOK consiste nell’esporre extracorporealmente il sangue ai raggi ultravioletti, per poi reinfonderlo nel paziente. Questo metodo esercita effetti battericidi, antinfiammatori e immunomodulatori. Le procedure di UVOK possono migliorare la microcircolazione, stimolare la rigenerazione dei tessuti e normalizzare lo stato del sistema immunitario. Gli effetti del trattamento si evidenziano già dopo 2–3 sedute: la temperatura corporea si normalizza, le ferite e le lesioni purulente guariscono più rapidamente e si avverte una sensazione di vigore e rinnovata energia.
2. Ozonoterapia:
L’ozonoterapia prevede l’uso dell’ozono con l’obiettivo di migliorare l’ossigenazione dei tessuti, stimolare il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori. L’integrazione dell’ozonoterapia nel trattamento complessivo della psoriasi favorisce un andamento positivo più marcato e rapido del processo cutaneo, riducendo i livelli di seromucoide e di proteina C-reattiva, correggendo alcuni parametri alterati della coagulazione e normalizzando il grado di perossidazione lipidica.
3. Plasmaferesi:
La plasmaferesi è una procedura che prevede la rimozione di una parte del plasma sanguigno, con lo scopo di eliminare tossine, complessi immunitari e mediatori infiammatori dall’organismo. Nel trattamento della psoriasi, il ciclo di plasmaferesi comprende 7–10 sedute con intervalli di 1–2 giorni, durante le quali vengono prelevati 800–1. 000 ml di plasma per seduta. Molti pazienti che hanno seguito questa procedura riportano un significativo miglioramento dello stato cutaneo e una riduzione delle ricadute della malattia.
Conclusione:
UVOK, ozonoterapia e plasmaferesi possono essere integrati nel trattamento complessivo della psoriasi, specialmente nei casi in cui le terapie standard non risultano sufficientemente efficaci. Tuttavia, il loro impiego deve essere giustificato da specifiche indicazioni individuali e realizzato sotto il controllo di specialisti qualificati. È importante considerare che questi metodi sono generalmente utilizzati come terapie aggiuntive, e non sostituiscono il trattamento principale focalizzato sul controllo dei sintomi della psoriasi.
1. Terapia locale: utilizzata nelle forme lievi e moderate di psoriasi. Comprende l’uso di:
• Unguenti e creme corticosteroidei: riducono infiammazione e prurito.
• Preparati a base di vitamina D (calcipotriolo): normalizzano i processi di divisione delle cellule della pelle.
• Emollienti e idratanti: migliorano la funzione barriera della pelle e riducono la secchezza.
2. Fototerapia: l’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti è efficace nel trattamento della psoriasi. In particolare, la terapia UVB a banda stretta con una lunghezza d’onda di 311 nm è considerata uno dei metodi più moderni e sicuri. Essa inibisce i processi infiammatori e normalizza la divisione cellulare cutanea, portando a una riduzione delle placche e della desquamazione.
3. Terapia sistemica: impiegata nelle forme gravi di psoriasi o in caso di inefficacia della terapia locale. Comprende:
• Farmaci sistemici tradizionali: metotrexato, ciclosporina e retinoidi, i quali inibiscono l’infiammazione e la risposta immunitaria.
• Farmaci mirati moderni:
- Apremilast: inibitore orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4), che modifica l’attività dei mediatori infiammatori. Studi clinici hanno dimostrato la sua efficacia nella psoriasi a placche moderata e grave.
- Tofacitinib: inibitore delle Janus chinasi, studiato per il trattamento della psoriasi. Durante gli studi ha evidenziato efficacia nella psoriasi a placche, tuttavia la sua approvazione per questo uso è stata rifiutata dalla FDA per motivi di sicurezza.
4. Terapia biologica: utilizza anticorpi monoclonali diretti contro specifici componenti del sistema immunitario:
• Adalimumab: anticorpo contro il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), approvato per il trattamento della psoriasi a placche e dell’artrite psoriasica.
• Netakimab: inibitore dell’interleuchina-17, sviluppato dall’azienda russa Biocad. È indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado moderato e grave, nonché dell’artrite psoriasica.
5. Metodi alternativi: alcuni pazienti ricorrono ad approcci non convenzionali, quali i bagni al trementino secondo Zalmanov, l’olio di cumino nero o il cannabidiolo (CBD). Tuttavia, l’efficacia e la sicurezza di questi metodi nella psoriasi non sono state sufficientemente studiate, ed è pertanto opportuno discuterne l’utilizzo con il proprio medico.
Conclusione: Il trattamento della psoriasi richiede un approccio individualizzato e spesso la combinazione di diversi metodi per ottenere il miglior risultato. Le ricerche e gli sviluppi moderni, inclusi i farmaci mirati e biologici, ampliano le possibilità terapeutiche e migliorano la prognosi per i pazienti affetti da questa patologia cronica.
Il trattamento della psoriasi mediante l'irradiazione del sangue con raggi ultravioletti (UVOK), l'ozonoterapia e la plasmaferesi rappresenta un approccio complesso finalizzato a migliorare la condizione dei pazienti affetti da questa malattia cronica. Ciascun metodo possiede specifici effetti che possono essere utili nella psoriasi.
1. Irradiazione UV del sangue (UVOK):
L’UVOK consiste nell’esporre extracorporealmente il sangue ai raggi ultravioletti, per poi reinfonderlo nel paziente. Questo metodo esercita effetti battericidi, antinfiammatori e immunomodulatori. Le procedure di UVOK possono migliorare la microcircolazione, stimolare la rigenerazione dei tessuti e normalizzare lo stato del sistema immunitario. Gli effetti del trattamento si evidenziano già dopo 2–3 sedute: la temperatura corporea si normalizza, le ferite e le lesioni purulente guariscono più rapidamente e si avverte una sensazione di vigore e rinnovata energia.
2. Ozonoterapia:
L’ozonoterapia prevede l’uso dell’ozono con l’obiettivo di migliorare l’ossigenazione dei tessuti, stimolare il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori. L’integrazione dell’ozonoterapia nel trattamento complessivo della psoriasi favorisce un andamento positivo più marcato e rapido del processo cutaneo, riducendo i livelli di seromucoide e di proteina C-reattiva, correggendo alcuni parametri alterati della coagulazione e normalizzando il grado di perossidazione lipidica.
3. Plasmaferesi:
La plasmaferesi è una procedura che prevede la rimozione di una parte del plasma sanguigno, con lo scopo di eliminare tossine, complessi immunitari e mediatori infiammatori dall’organismo. Nel trattamento della psoriasi, il ciclo di plasmaferesi comprende 7–10 sedute con intervalli di 1–2 giorni, durante le quali vengono prelevati 800–1. 000 ml di plasma per seduta. Molti pazienti che hanno seguito questa procedura riportano un significativo miglioramento dello stato cutaneo e una riduzione delle ricadute della malattia.
Conclusione:
UVOK, ozonoterapia e plasmaferesi possono essere integrati nel trattamento complessivo della psoriasi, specialmente nei casi in cui le terapie standard non risultano sufficientemente efficaci. Tuttavia, il loro impiego deve essere giustificato da specifiche indicazioni individuali e realizzato sotto il controllo di specialisti qualificati. È importante considerare che questi metodi sono generalmente utilizzati come terapie aggiuntive, e non sostituiscono il trattamento principale focalizzato sul controllo dei sintomi della psoriasi.
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150у.е.
Nomi scientifici: Cordyceps Militaris, Cordyceps Sinensis Cordyceps Sinensis selvatico – Fungo Caterpillar
Докладніше 49у.е.
Sostanze attive: • Patent CSU® — complesso brevettato di lipidi epidermici che favorisce la naturale ristruttu...
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