Test avanzati dell'emostasi
Test avanzati dell'emostasi nel laboratorio "Genesis Dnipro" — valutazione precisa del sistema di coagulazione del sangue.
L'attività fibrinolitica è la capacità dell'organismo di distruggere i coaguli di fibrina formati. La retrazione / grado di retrazione si riferisce ai cambiamenti fisici nel coagulo (accelerazione/diminuzione del volume e della densità), che è anche parte del processo di stabilizzazione e formazione del coagulo. L'antitrombina III (AT III) è un anticoagulante naturale che inibisce il processo trombogenico. L'anticoagulante lupico (Lupus Anticoagulant) è un anticorpo che nei test in vitro "allunga" il tempo di coagulazione, ma nell'organismo è spesso associato a un rischio trombotico. Il D-dimero è un prodotto di degradazione della fibrina, un indicatore che si sono formati trombi e che è avvenuto il loro parziale processo distruttivo/fibrinolitico.
I test legati al sistema emostatico, cioè alla coagulazione e dissoluzione del sangue, alla formazione di trombi e coaguli, aiutano a valutare l'equilibrio tra coagulazione e anti-coagulazione, fibrinolisi. Questi test insieme forniscono un'idea dell'equilibrio: quando la coagulazione (coagulazione) è attiva, può esserci un rischio di trombosi; quando la fibrinolisi è eccessiva o mancano anticoagulanti, può esserci un rischio di sanguinamento o di disturbi nella stabilizzazione del coagulo.
Sono utilizzati per la diagnosi e la valutazione di: condizioni trombotiche (ad esempio, trombosi venose, embolie, sindrome da anticorpi antifosfolipidi); disturbi della coagulazione (carenza di AT III, fibrinolisi eccessiva, problemi di retrazione); valutazione del rischio di complicanze in operazioni, dopo traumi, in malattie che colpiscono il fegato, i vasi sanguigni, il sistema immunitario.
I test legati al sistema emostatico, cioè alla coagulazione e dissoluzione del sangue, alla formazione di trombi e coaguli, aiutano a valutare l'equilibrio tra coagulazione e anti-coagulazione, fibrinolisi. Questi test insieme forniscono un'idea dell'equilibrio: quando la coagulazione (coagulazione) è attiva, può esserci un rischio di trombosi; quando la fibrinolisi è eccessiva o mancano anticoagulanti, può esserci un rischio di sanguinamento o di disturbi nella stabilizzazione del coagulo.
Sono utilizzati per la diagnosi e la valutazione di: condizioni trombotiche (ad esempio, trombosi venose, embolie, sindrome da anticorpi antifosfolipidi); disturbi della coagulazione (carenza di AT III, fibrinolisi eccessiva, problemi di retrazione); valutazione del rischio di complicanze in operazioni, dopo traumi, in malattie che colpiscono il fegato, i vasi sanguigni, il sistema immunitario.
